Le emozioni che danno senso alla mia vita: amore, amicizia, gioia, dolore, rischio...

[...] Le emozioni che danno senso alla mia vita sono tantissime; tutte diverse ma in un modo o nell’altro tutte speciali. Mi accompagnano in ogni momento della mia crescita. Uno dei miei tanti motti è “carpe diem” ossia: “cogli l’attimo”; mi piace vivere tutto a mille senza dover pensare troppo al passato o al futuro, senza pensare alle conseguenze. Non è sempre una cosa positiva, ma ho la testa e la so usare [...]

Anonimo
Istituto d'Arte “P.Toschi”

Ieri e oggi

Ieri
Ore 8.00: sono in ritardo per andare a scuola, litigo con mia mamma e quando scendo dall'auto non la saluto nemmeno.

Ieri
Ore 8.00: sono in ritardo per andare a scuola, litigo con mia mamma e quando scendo dall'auto non la saluto nemmeno. Ore 10.00: lezione di Italiano “Parlami del III canto dell'Inferno”, non spiccico parola e prendo un 4. impreco contro la prof, mi manda dal preside. Nota disciplinare. Ore 13.00: piove, non ho l'ombrello. Devo correre per non perdere l'autobus. Sto attraversando la strada. Da dietro l'angolo compare una C3 che sfreccia nella mia direzione. Avanzo il passo, la C3 mi urta, non si ferma. Cado.... Ore 13.05: mi sono rialzata. Ore 13.10: prendo l'autobus, non trovo posto. Rimango in piedi, la gamba mi fa ancora male e penso “Ho rischiato di morire. Ancora un nanosecondo e mi avrebbe preso in pieno. Ho rischiato di morire e stamattina non ho nemmeno salutato mia mamma. E se fossi morta? Sono la sua unica ragione di vita, ne avrebbe sofferto molto. E i miei amici? Chi sarebbe venuto al mio funerale? Michele? Avrebbe pianto?...” e poi ho pensato a quel detto secondo cui prima di morire ti passa tutta la vita davanti. A me, non è successo. è perchè la mia vita non ha valore? è perchè fino ad ora non ho vissuto? Poi mi sono imposta di cambiare pensieri. Domani è un altro giorno, mi son detta, e ora, tornata a casa avrei fatto i compiti, chiesto scusa alla mamma e preso un ombrello.
Oggi.
Ore 8.05: sono nuovamente in ritardo, litigo furiosamente con mia mamma. La saluto prima di scendere. Ore 9.30: lezione di filosofia, scopro di aver studiato le pagine sbagliate. Ore 11.10: lezione di italiano. Recupero con un 6! Ore 13.02: corro, rischio di perdere l'autobus ma stavolta niente C3. Ore 13.25: l'autobus è strapieno. Io sono seduta. Davanti a me una bambina piccola si dimena. è rivolta verso di me e tiene le braccia strette al collo della madre. Piange, fa i capricci. “Non capisco, non vuole il ciuccio, ha già mangiato e ha già cambiato il pannolino...Perchè piange? Non ha senso...” L'amica di fianco alza le spalle e allarga le mani, come per dire che non ha risposta. Ad un certo punto mi accorgo dove sta guardando la bambina. Mi chino, le porgo la sua ranocchia di gomma e lei smette di piangere. Guardo fuori. L'autobus è fermo perchè c'è un incidente, si sente una sirena. Aguzzo la vista: una donna sta piangendo. Nel distogliere lo sguardo mi accorgo che ora la bambina ride e strozza divertita la sua ranochietta e io penso che la vita non ha senso e se ce l'ha, spero proprio che un domani questa bambina lo scopra.

Anonimo - Istituto d'Arte “P.Toschi” - Anni

Commenti:

Lascia un commento!

Nick
E-mail
(non verrà visualizzata)
Testo
CAPTCHA ImageReload Image