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             INDICE  
            Saggi 
            4.1 LABIRINTO 
              [di Elisa Baruffa] 
              4.2 FACCIAMO QUALCOSA PER CAMBIARE QUESTO MONDO 
              [di Michela Marcheselli] 
              4.3 IMMAGINI [di Maria Luisa Pani] 
              4.4 SIAMO DEI NUMERI? [di Angelarita Trogu] 
              4.5 IL FUTURO [di Elisa Sorianini]  
              4.6 IL PERCORSO DELLA NOSTRA VITA [anonimo] 
               
              4.7 TUTTI DEVONO AFFRONTARE LE CURVE DELLA PROPRIA 
              VITA [di Chiara Donelli]  
              4.8 LA DOMANDA E' SEMPLICE MA LA RISPOSTA? 
              [di Luca Belleli]  
              
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            4.1 LABIRINTO 
               
              Il mondo ci riserva una strada piena di ostacoli, di problematiche 
              come la droga, la guerra, gli incidenti e ancor più la morte. 
              Ognuno dovrebbe ritrovare il proprio equilibrio, molti ragazzi cadono 
              nel tunnel della droga dove fingono di essere invisibili, si richiudono 
              in se stessi provocandosi solo problemi, bisogna trovare il coraggio 
              di farsi aiutare, di sentire dentro di se un brivido nel cuore che 
              attraversa l'anima, di guardare se il gesto che si sta facendo è 
              veramente un errore e accorgersi che si sta proprio sbagliando, 
              guardare con un grande cannocchiale il futuro. 
              Il coinvolgimento degli altri ti porta a sbagliare strada, vedi 
              tutto nero, sembra che nessuno ti voglia bene, vedi le persone come 
              un ulteriore problema, tutto è buio proprio come il vento 
              riesce a coinvolgere la polvere che si trascina senza volontà. 
              Vedi che ogni giorno è strano, come quelli che ricordi, con 
              catene, senza libertà, non riconosci più le persone 
              che ti sono veramente vicine e amiche, tutto è come una galleria 
              senza luce, come un bambino senza la sua mamma. 
              Ti aspetti che il domani sia migliore ma non trovi e non riesci 
              ad avere la voglia di cambiare definitivamente quel momento, quell'attimo 
              in cui ti senti solo e hai paura. 
              Ogni tuo sogno si disintegra, rimane un vero e proprio desiderio, 
              non ci riesci, non riesci ad andare avanti a trovare, in quel grande 
              labirinto, la via d'uscita, proprio come un oceano calmo d'acqua. 
              Ogni goccia d'acqua che cade dal cielo è il segno di ogni 
              minuto di vita che perdi, poi, arriva quel momento, tuo dio, ti 
              vuole con lui, in un piccolo momento così veloce ti toglie 
              dalle mani dei parenti, il dolore cresce e la speranza purtroppo 
              finisce. 
              Dentro te ti accorgi di ciò che sta succedendo, il più 
              delle volte ti lasci andare, la fai finita una volta per tutte, 
              c'è chi invece riesce a combattere il dolore e fa regnare 
              finalmente il coraggio e soprattutto la voglia. Esci, esci da quel 
              tunnel con la speranza di non ricaderci per una seconda volta.. 
              Ma questa è solo una speranza. 
              Un altro quesito importante è la guerra, dove c'è 
              odio e crudeltà, dove bisogna pregare per non far morire 
              il tramonto e l'innocenza, dove vedi e senti la morte di innocenti 
              che ci rimettono la propria vita per aiutare altre persone, dove 
              ogni giorno combattono contro il nemico per avere la gloria e la 
              soddisfazione di servire veramente. 
              Una morte è un'esplosione, un battito di cuore. 
              Quindi con ciò il mondo viaggia lentamente e sarà 
              così finché insieme non si cercherà di cambiare 
              il mondo. 
              Elisa Baruffa - Istituto professionale "P. Giordani" - 
              classe II F 
              
               
             
            4.2 FACCIAMO QUALCOSA PER CAMBIARE 
              QUESTO MONDO  
               
              Ciao! Io mi chiamo Michela, sono una ragazza di sedici anni e sono 
              nel pieno dell'adolescenza, ma molte persone dicono che noi giovani 
              siamo liberi di divertirci e non devono toglierci questa libertà, 
              ma io mi chiedo questa è la vera libertà? 
              E' giusto chiamare libertà una serata in discoteca dove ti 
              ubriachi, oppure ti droghi, per poi uscire e mettere a rischio la 
              vita di altre persone che, anche queste, si vogliono divertire, 
              ma in modo giusto? 
              Io penso che la partita giocata sulle strade non sia come la partita 
              giocata la domenica in un campo di calcio. 
              Sulla strada la nostra partita è definitiva. Se veniamo uccisi 
              o uccidiamo non ci sarà più un'altra possibilità 
              e molte volte per colpa di gente che si diverte in modo diverso 
              dal mio e dal nostro, insomma in modo sbagliato!!! 
              Ho conosciuto ragazzi, più grandi (ma non di tanto) di me 
              che durante le vacanze estive lavorano al servizio dei bambini e 
              dei ragazzi con gravi problemi. Queste sono persone normalissime, 
              che escono e si divertono ma usando la testa e non pensando solo 
              a se stessi. 
              Insomma vorrei tanto sapere se, in questo mondo pieno di curve tortuose, 
              cioè in questo mondo che viaggia lento, esistono ancora persone 
              che credono nella famiglia, nell'amicizia e nell'amore e che per 
              una volta lascino perdere la droga!! 
              Concludo questa mia breve lettera dicendo: FACCIAMO QUALCOSA PER 
              CAMBIARE QUESTO MONDO! 
              Michela Marcheselli - Istituto professionale "P. Giordani" 
              - classe II F 
               
              
             
            4.3 IMMAGINI 
               
              Non importa chi sei e da dove vieni, ma quanto sei felice nel tuo 
              cammino. 
              Come sarà il futuro? Non lo so. 
              Amo le novità ma adesso non cerco cambiamenti non chiesti. 
              Se avverranno sarò come un puzzle al quale viene negato un 
              tassello, sarò incompleta ma non vuota, diversa ma non peggiore, 
              artista ma non famosa., indifferente ma non sola, leggera ma non 
              breve, dolce ma non smielata, silenziosa ma non sorda, forte ma 
              non invincibile, utile ma non indispensabile, resistente ma non 
              eterna, apprezzata ma non lodata, giusta ma non incorreggibile, 
              lucente ma non ricercata, libera come sempre ma mai arbitraria. 
              Se desideri che io sia come voglio essere, anche tu sarai come vorrai 
              essere. Cambierà tutto ma questo no! 
              Resteremo non dove, ma come siamo
 Crescendo o regredendo sapremo 
              in qualsiasi istante di aver deciso noi, di non apparire, di esistere 
              come quello che vogliamo essere. Lasciamo che sia questo il divenite: 
              essere. 
              Lasciamo che il passato non sia tutto ricordi ma ogni tanto si rinnovi 
              come ci rinnoviamo noi di stagione in stagione. 
              Ma non sarà così, non vivremo il presente sognando 
              per l'avvenire e imparando dal passato
 semplicemente sopravvivremo 
              come morti viventi.  
              Non voglio vincere perché non ho paura di perdere, ma temo 
              di perdermi volutamente perché stanca di immaginare. 
              Maria Luisa Pani - Liceo Galileo Galilei Macomer  
              
            
             
            4.4 SIAMO DEI NUMERI? 
               
              A mio parere un mondo peno di curve tortuose è un mondo che 
              viaggia lento in pratica, ma veloce in teoria. Un veicolo, ad esempio, 
              viaggerà sicuramente lento in una strada serpeggiante di 
              curve, ma l'autista avrà certamente scelto quella strada 
              da percorrere in alternativa magari ad un'autostrada, forse per 
              evitare il traffico, magari per apprezzare e ammirare un panorama 
              e nello stesso tempo percorrere una scorciatoia. Tutto quello che 
              sentiamo ogni giorno alla televisione, soprattutto al telegiornale 
              (che da come ci saremo resi conto parla solo di conflitti armati 
              fra americani e iracheni e guerre fra i vari stati) è la 
              spiegazione a ciò che ho detto. Infatti l'uomo preferisce 
              prendere la strada più corta, la più semplice, non 
              rendendosi conto però che non sempre la strada più 
              breve e che in apparenza è più facile è la 
              più giusta. E' dato che secondo l'organizzazione dei concetti, 
              in biologia più uomini formano una popolazione, più 
              popolazioni formano una comunità, più comunità 
              formano un ecosistema e più ecosistemi la biosfera, il mondo 
              intero viaggia sia lento che veloce. Infatti, oggi giorno, la gente 
              si lascia condizionare da ciò che viene detto dai mass media, 
              penso che siano alla base della nostra comunità. Ogni giorno, 
              con i nostri occhi, vediamo alla televisione o sentiamo alla radio 
              notizie che riguardano l'uccisione di donne, bambini, anziani e 
              uomini che vengono trucidati, massacrati, perché i presidenti 
              degli stati in cui vivono, pensano a prendere decisioni molto facili 
              (o comunque la via più corta): entrando, per quanto riguarda 
              questo esempio, subito in guerra. Quindi alla fine la cosa diventa 
              abbastanza massiccia, perché è logico che le persone 
              ne prendono altre in considerazione, magari famose, come esempio 
              da imitare; ed è facile quindi che si lascino influenzare 
              dai loro comportamenti, e trascinare da quello che dicono. Ci sarà 
              sempre e sicuramente quella parte di popolazione che non si lascia 
              influenzare né dalle altre persone, né dai mass media 
              e che continuano a vivere non come dei numeri e quindi non omologandosi 
              con le altre persone, bensì pensando con la propria testa 
              e riuscendo a ragionare in modo obiettivo e prendendo, certamente, 
              decisioni eque: giuste e imparziali. 
              Ma le persone più anziane hanno ragione a dire che i tempi 
              sono cambiati e che non si vive più come una volta. Infatti, 
              mentre tempo fa la gente era abituata a guadagnarsi le cose per 
              vivere con il sudore, la fatica e molte volte anche rimettendoci 
              la salute, oggi siamo viziati sin dalla nascita. Siamo abituati 
              ad avere la "pappa pronta", a ricevere tutto e subito 
              (cellulare, motorino, ecc.) molte volte anche senza merito, senza 
              aver sacrificato tempo e fatica per averle, ma solamente per assomigliare 
              ad un nostro amico o conoscente che le ha avute prima di noi o magari, 
              come accade sempre più spesso, per non essere tagliato fuori 
              da un gruppo e per essere, quindi, considerato uguale e magari migliore 
              dagli altri. Molte volte siamo costretti ad omologarci alle altre 
              persone, prendendo quindi decisioni molto semplici. Ma non ci rendiamo 
              conto che ne vale della nostra immagine: non solo fisica ma anche 
              spirituale. Infatti, stando sempre ad imitare una o più persone, 
              non ci creiamo una nostra personalità, un nostro carattere, 
              un nostro modo di fare, di reagire alle varie situazioni e anche 
              di vestirsi. E questo, man mano che si va avanti con gli anni, sta 
              diventando un vero e proprio incubo. I sondaggi dicono che un bambino 
              su tre fuma e inizia a prendere questo brutto vizio già dalla 
              giovane età di undici anni. Perché? E' lapalissiano: 
              tutti lo fanno. E' un atteggiamento "come un altro" per 
              sentirsi grandi, accettati dalla comunità, e di certo la 
              televisione, la radio e gli altri mezzi di comunicazione non risolvono 
              la situazione, ma vanno a peggiorarla. E' anche vero, però, 
              che la colpa non è solo dei mass media, ma anche noi abbiamo 
              la nostra: quella di lasciarci coinvolgere troppo in fretta, prendendo 
              decisioni sbagliate perché troppo facili. Dobbiamo imparare 
              a ragionare con la nostra testa, a essere autonomi. Solo così 
              un mondo pieno di curve tortuose e quindi di problemi come il nostro 
              viaggerà veloce! 
              Angelarita Trogu - Liceo Galileo Galilei Macomer - classe III B 
              
             
            4.5 IL FUTURO 
               
              Se penso alla parola futuro per noi giovani mi sembra di vedere 
              il mondo chiuso in una lattina di coca-cola in mano a Dio solo sa 
              chi! 
              Riesco a pensare alla mia strada e a quella dei miei coetanei lunga 
              con molte curve, tornanti, salite faticose e discese liberatorie. 
              Chissà se tutti riusciranno ad arrivare alla fine o se la 
              benzina finirà prima o se si buscherà qualche ruota, 
              se un faro si brucerà
 
              Certo sarebbe bello saperlo così si risparmierebbe una grossa 
              fatica, ma voi pensate che questo possa essere possibile? Certo 
              con tutte le super chiromanti e indovine che ci sono! 
              Elisa Sorianini - Scuola media statale "G. Ferrari" - 
              classe III A - 14 anni 
              
              
             
            4.6 IL PERCORSO DELLA NOSTRA VITA 
               
              Un mondo pieno di curve tortuose è un mondo che viaggia lento. 
              Questa metafora è significativa per tutti noi, le curve sono 
              i problemi che ci ostacolano il percorso della nostra vita. 
              Andando piano riusciremmo sicuramente a superare ogni curva senza 
              cadere nel burrone 
              Anonimo - Scuola media statale "G. Ferrari" 
              
              
             
            4.7 TUTTI DEVONO AFFRONTARE LE 
              CURVE DELLA PROPRIA VITA 
               
              Secondo me un mondo pieno di curve tortuose viaggia in modo lento. 
              Infatti se si aumentasse la velocità si rischierebbe di uscire 
              fuori strada e di farsi male. Si può pensare che un mondo 
              pieno di ostacoli possa essere faticoso ma, a mio parere, bisogna 
              cercare di affrontarli e superarli prendendoli sul serio. Inoltre 
              si deve ricordare che prima o poi tutti devono affrontare le "curve" 
              della propria vita. Si può decidere se farlo prima o dopo 
              ma alla fine tutti i nodi vengono al pettine.  
              Secondo me un mondo di curve tortuose può essere affrontato 
              in diversi modi: si può cercare di prendere una strada più 
              facile o si può affrontare la vita con coraggio. La prima 
              possibilità è quella più semplice: tutti preferiscono 
              un mondo privo di ostacoli, ma bisogna ricordare che se le curve 
              non si superano subito, dopo possono peggiorare e sarà sempre 
              più difficile andare avanti. Credo che la cosa migliore sia 
              affrontare subito i problemi con coraggio. Anche se all'inizio si 
              ha paura, si deve ricordare che accanto a noi ci sono persone che 
              ci vogliono bene e che ci possono aiutare. D'altra parte affrontare 
              le curve in compagnia è sempre più facile e gli ostacoli 
              sembrano meno difficili da superare. Insieme alla famiglia o ai 
              veri amici si possono sopportare tutte le curve del mondo. Chi non 
              ha capito questo e preferisce la solitudine sarà sempre in 
              difficoltà anche perché ci sono alcuni momenti in 
              cui da soli non si può andare avanti. Chi, invece, basa la 
              propria vita sui rapporti onesti con le persone che gli stanno a 
              fianco potrà fare tutto ciò che vuole e capirà 
              cosa vuol dire essere veramente amati da qualcuno. 
              Secondo me vivere in un mondo di curve tortuose aiuta i rapporti 
              tra se stesso e gli altri e gratifica l'amicizia. 
              Chiara Donelli - Scuola media statale "G. Ferrari" - classe 
              III A - 13 anni 
              
              
             
            4.8 LA DOMANDA E' SEMPLICE MA 
              LA RISPOSTA? 
            A leggere il titolo: "Un mondo 
              pieno di curve tortuose è un mondo che viaggia lento o veloce?" 
              mi verrebbe di pensare di essere in televisione nel programma di 
              Marzullo mentre lui pone questo quesito ai suoi ospiti tra cui me. 
              La domanda come direbbe Marzullo è semplice ma è la 
              risposta che è difficile e non avrebbe tutti i torti. Secondo 
              me la risposta a questa domanda dipende tutto da che tipo di persona 
              sei; infatti se sei ottimista pensi che il mondo viaggia veloce, 
              mentre se sei pessimista pensi che il mondo viaggia più lento. 
              Io non so da quale parte stare però potrei spiegare a modo 
              mio le due affermazioni. Un mondo pieno di curve tortuose viaggia 
              lento perché le curve sono pericolose e bisogna affrontarle 
              piano, tipo come se andassi in macchina, poi ci sono tanti ostacoli 
              e dunque sembra che tu vada piano, mentre il mondo va più 
              veloce perché il fatto di andare piano e di avere degli ostacoli 
              stimola la persona a crescere in un modo più veloce affrontando 
              curva per curva. Queste sono le mie due spiegazioni che possono 
              non andare d'accordo con le idee degli altri e lo spero perché 
              se no saremmo troppo uguali e di uno come me basto e avanzo e per 
              chiudere come direbbe Marzullo: "buonanotte". 
              Luca Belleli - ITIS Parma - classe IV T.A. - 17 anni 
               
              
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